Monte Ortobene

Monte Ortobene Nuoro NU

Ottieni indicazioni

Il monte Ortobene è la montagna dei nuoresi, che si eleva ad est della città di Nuoro, a 955 metri sul livello del mare. A quota 925 metri, si erge su una cima rocciosa la grande statua del Redentore, visibile dalla città. 

Oltre ad una rigogliosa flora, una ricca fauna selvatica e numerose fonti, conserva anche storie, tradizioni e antiche leggende tutte da scoprire.

Vi si sale percorrendo la strada provinciale 42 che parte dalla chiesetta della Solitudine, strada che poi si divide formando un anello che conduce alle principali località.

All’interno del polmone verde nuorese vi sono una moltitudine di sentieri immersi nella natura, lungo i quali si possono incontrare complessi rocciosi, floristici e sorgenti d’acqua. Il più famoso è sicuramente il sentiero 101, con una lunghezza di 4km (8km andata e ritorno), che parte anch’esso dalla chiesa della Solitudine, situata ai piedi del monte, per raggiungere sulla cima la statua del Redentore.  

I parchi principali sono due: Sedda Ortai, con la pista ciclabile e di pattinaggio e la particolarissima casa, unica in Sardegna, detta "sa conca" o "il fungo", un ovile ricavato all'interno di un'enorme roccia situata lungo la strada; sulla cima, il parco del Redentore, detto anche "anello", attrezzato con giochi e diversi punti di ristoro, sul cui lato, nel 2020, è stata collocata una statua di bronzo raffigurante Grazia Deledda, realizzata dall'artista Pietro Longu.

Scendendo dal parco del Redentore, percorrendo il versante opposto alla città, si può ammirare una meravigliosa vista panoramica sulla vallata e sui monti di Oliena. Nei giorni senza foschia, è possibile scorgere anche il mare della Baronia in lontananza.

Altre località e siti interessanti sono Farcana, con la piscina all'aperto e il maneggio, Solotti, nelle cui vicinanze si trova la Casa Diocesana “Centro Giovanile San Giovanni" (comunemente detta “Casa del Vescovo”), utilizzata per incontri e ritiri spirituali, e l'imponente rudere dell'hotel Esit, costruito negli anni Cinquanta. 

Ai piedi del monte, nelle località Borbore, Janna Bentosa e Maria Frunza, si trovano varie tombe risalenti al neolitico, le cosiddette domus de janas, letteralmente "case delle fate". In zona Valverde, invece, si conservano i ruderi delle antiche chiese di Sa Itria, Santu Jacu e Santu Tomeu

In cima alla montagna sono presenti due chiese campestri. La prima, risalente al 1608, è dedicata alla Madonna del Monte Nero e venne fondata dai fratelli Pirella, i quali, secondo la leggenda, la fecero costruire per la grazia ricevuta di scampati ad un nubifragio di ritorno da un pellegrinaggio al Tempio della Madonna del Montenero, presso Livorno. La seconda, risalente agli anni Cinquanta, è dedicata a San Giovanni Gualberto, patrono dei forestali.

 

 




Chiesa Nostra Signora del Monte Nero