
Statua del Redentore
Monte Ortobene Nuoro
La statua del Redentore è un'opera bronzea collocata su una delle cime più elevate del monte Ortobene, precisamente in località “Monte ‘e Bidda”.
Opera dello scultore calabrese Vincenzo Jerace, venne eretta in occasione del Giubileo del 1900, a seguito della richiesta di papa Leone XIII di disporre sulla vetta di 19 montagne, tanti quanti erano i secoli della redenzione, altrettanti monumenti dedicati al Cristo Redentore, uno per ciascuna regione d'Italia.
L'imponente scultura venne fusa a Napoli e giunse in Sardegna via mare suddivisa in varie parti, che furono poi trasportate sulla montagna con carri a buoi e, infine, assemblate.
Per finanziare la realizzazione dell’opera e la sua elevazione sulla cima dell'Ortobene, il comitato promotore che venne costituito per l’occasione invitò tutti i sardi a contribuire con offerte in denaro. A favore dell'iniziativa si attivò anche Grazia Deledda, futuro premio Nobel.
La statua sarebbe dovuta essere inaugurata nel giugno 1901, ma la data venne posticipata a causa della morte della moglie di Jerace, Luisa Pompeati, avvenuta il 28 aprile. Per onorarne la memoria, lo scultore incise sul palmo della mano aperta del Redentore:
«A Luisa Jerace, morta mentre il suo Vincenzo la scolpiva ».
L’opera venne solennemente inaugurata il 29 agosto 1901.
La sola statua, senza piedistallo, supera i 4 metri di altezza e pesa circa 2 tonnellate. Nonostante la mole, è perfettamente equilibrata e solo dopo 111 anni di esposizione a forti venti e a notevoli escursioni termiche è stato necessario intervenire con un restauro strutturale.
Il monumento presenta un panneggio svolazzante, sul cui lembo si regge la figura del Risorto con la croce innalzata. Dietro il piede destro del Cristo vi è il volto di un bambino, a Nuoro erroneamente identificato come un angioletto o un diavoletto, ma che in realtà, come scrisse lo stesso autore, rappresenta il volto dell'umanità al cospetto di Dio.
Ai piedi della formazione rocciosa sulla quale è collocata la statua vi è una lapide dedicata a Luisa contessa Pompeati Jerace. Sulla stele commemorativa, sotto il profilo della donna, si leggono i versi attribuiti a Grazia Deledda.
Ogni anno, in occasione della festa del Redentore, si svolgono diversi eventi, religiosi e culturali, che richiamano numerosi fedeli e turisti. Il 29 agosto un pellegrinaggio parte dalla cattedrale e arriva ai piedi della statua, dove si officia una messa solenne che conclude la ricorrenza di una sagra da sempre ricca di fascino, animata dalla grande sfilata dei costumi tradizionali e dalle esibizioni di canti e balli tipici, alla quale partecipano molti paesi della Sardegna e che rappresenta pertanto un'importante occasione di celebrazione della cultura sarda.
La statua del Redentore è per Nuoro simbolo del patrimonio culturale e spirituale della città, un vero e proprio faro di fede e di bellezza che continua a ispirare intere generazioni.
Lapide in onore della contessa Luisa Pomeati Jerace, moglie dello scultore.